Centro Polisportivo Comunale. Le ragioni del nostro NO in Consiglio.


Il Centro Polisportivo Comunale è uno dei beni più importanti di proprietà del nostro Comune, da tutelare, conservare e promuovere per offrire servizi ai nostri cittadini, alle associazioni sportive locali ed agli ospiti.

Lo sviluppo di tale infrastruttura è, inoltre, strategica per implementare i flussi legati al turismo sportivo.

Lo stato odierno degli impianti e la loro potenzialità in termini di implementazione infrastrutturale e funzionale fa ritenere necessario indirizzare il CPC verso  modelli di concessione di tale  bene pubblico che prevedono sia investimenti di capitale privato che una gestione di lungo periodo.
Tutto ciò però non deve portare ad un allontanamento delle strutture dalle effettive esigenze della nostra cittadinanza.

Come già è stato sottolineato in sede di riunioni della Commissione Consiliare e  pur riconoscendo la buona volontà della Giunta e del Sindaco, consapevoli che l’obiettivo di questo Consiglio Comunale è la tutela e lo sviluppo delle infrastrutture sportive di Chianciano Terme, veniamo a rilevare che:

sulla NORMATIVA
La proposta ha per oggetto la dichiarazione di pubblico interesse dell'intervento destinato al CPC, ai sensi dell'articolo 153, comma 19 del Dlg 163/2006. Nel dispositivo dell’atto tale dichiarazione
non risulta ma si ribadisce (ved. punto 1) una generica dichiarazione di primaria importanza degli impianti sportivi (non della proposta presentata), motivo per il quale l'Amministrazione  intende sostenere il finanziamento dei lavori “in tutto o in parte”.
Nel testo della proposta di delibera non è esplicitata l'avvenuta verifica dei requisiti del soggetto proponente ai sensi dell'articolo 153, comma 21, Del dlgs 163/2006.
Sarebbe stato opportuno evidenziare nel testo la compatibilità dell'impegno finanziario a carico dell'ente con i vincoli di finanza pubblica, la sua sostenibilità a fronte degli impegni finanziari in corso e la sua eventuale incidenza sul patto di stabilità.
Si sottolinea peraltro che il parere di regolarità contabile è stato espresso ieri - 27 gennaio -  e che lo stesso sembra essere piuttosto una “raccomandazione” alla Giunta in occasione della redazione del bilancio  2016/2018 piuttosto che un parere favorevole.

Non sono esplicitate le modalità di determinazione del canone annuo a favore del Comune nella misura di 15.000 euro.

La proposta risulta sprovvista del parere dell'organo di revisione (art. 239 comma 1 del TUEL).

La CRITICITÀ PIANO INDUSTRIALE
Il piano economico finanziario, strumento per verificare le condizioni che determinano l'equilibrio economico finanziario e la redditività del progetto, pur se asseverato, si basa su dati forniti dal proponente che “ non sono stati sottoposti a verifica di congruità “ , come afferma la società di revisione, la quale infatti non si assume la “responsabilità circa la veridicità e congruità dei suddetti dati e dei documenti presentati a riguardo”.

Pur non volendo entrare troppo nel dettaglio del PEF, strumento per dimostrare la sostenibilità dell’intervento, ci pare che le previsioni, relative all’occupazione e fruizione degli impianti, siano troppo ottimistiche e di difficile realizzazione.
Dovrebbero essere esplicitate e giustificate le modalità di quantificazione del contributo pubblico proposto in 110.000 euro annui. Non vorremmo che tale contributo sia in effetti l’unica certezza nelle entrate.



Una RISERVA in merito alle VARIAZIONI SOSTANZIALI IN CORSO  DI CONCESSIONE
Art.4.comma1: Modifiche sostanziali o rilevanti al progetto potranno essere autorizzate solo dalla Giunta Comunale previo parere del Responsabile Unico del Procedimento e previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica se dovuta. Su questo punto si esprime una particolare riserva considerato che si sottrae al consiglio comunale qualsiasi possibilità di aggiornamento e modifiche del progetto stesso.


GARANZIE E TUTELE IN CASO DI MANCATO  ADEMPIMENTO
A nostro avviso le tutele, in caso di inadempienza grave del concessionario - esempio in caso di non conclusione dei lavori - potrebbero non permettere al nostro Comune di rientrare in pieno possesso del bene o della sua piena funzionalità.

Il vincolo che comporta il diritto di superficie concesso al concessionario,  nonché la rilevanza dell'investimento sia pubblico che privato, dovrebbe consigliare di scegliere un iter a stralci funzionali anziché il completamento dell'opera in unica soluzione, infatti qualora l’opera subisse battute di arresto sarebbe difficile recuperare la funzionalità degli impianti, anche delle strutture già esistenti.

GARANZIE RICHIESTE ALLA SOCIETÀ AGGIUDICATARIA, SOLIDITÀ E SOLVIBILITÀ
Non ci sono a nostro avviso all'interno del Contratto di convenzione garanzie sufficienti che tutelino il nostro bene riguardanti solidità e solvibilità della società che diventerà concessionaria.

L’art. 153 comma 13 prevede che il soggetto aggiudicatario produca una DUPLICE GARANZIA: CAUZIONE DEFINITIVA DEL 10% dell’importo dell’investimento offerto in sede di gara e cauzione del 10% del costo annuo operativo di esercizio a garanzia degli obblighi contrattuali relativi alla gestione dell’opera. La convenzione avrebbe potuto contenere anche quest'ultima ulteriore garanzia.

LA SCELTA
La prima cosa da evidenziare è che tale scelta non è nemmeno contenuta nel programma di mandato dell’Amministrazione dove era previsto di SUDDIVIDERE in due progetti distinti di assegnazione a lungo termine le piscine comunali ed il Palazzetto dello Sport.
A maggior ragione riteniamo che la valutazione dell’utilità del ricorso al PF  da parte dell’amministrazione  non può limitarsi a considerare solo l’aspetto finanziario ma deve considerare  anche il trasferimento dei rischi con l’obiettivo di rispondere ai fabbisogni dei cittadini in tempi minori e con standard di qualità maggiori.
Siamo di fronte ad un progetto dotato di una intrinseca capacità di generare reddito attraverso ricavi dall’utenza e non si può accettare che una proposta pervenuta sia immediatamente considerata  più in linea con le linee programmatiche dell’Amministrazione se non altro per una durata temporale della stessa Amministrazione che decide di indebitare per 30 anni a fronte di una difficoltà oggettiva di poter trarne risultati nel corso di mandato.

LA CARENZA DI TRASPARENZA
A nostro parere sarebbe stato opportuno che l’Amministrazione avesse prima avviato una procedura pubblica, tesa a recepire eventuali manifestazioni di interesse rispetto alla presentazione di un PF; ciò avrebbe sicuramente garantito una maggiore trasparenza e apertura al mercato e alla competitività fra più soggetti.

LA DURATA DEL PF
L’arco temporale lungo non dà garanzie di una efficiente gestione del PF, rischia di rallentare o compromettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati, non contiene un programma di priorità che privilegino valutazioni di pubblica utilità rispetto al altri elementi e interventi. A nostro avviso il programma avrebbe dovuto contenere un ordine di priorità dei lavori previsti, privilegiando in primis i lavori di manutenzione e  adeguamento.

Sulla base delle osservazioni e criticità esposte, consapevoli che il Centro Polisportivo Comunale, così come lo Stadio Comunale e il Campo Castagnolo, rappresentano un elemento importante sia per il servizio all’utenza locale che per lo sviluppo di strategie mirate ad intercettare nuovi e maggiori flussi turistici sul segmento sportivo e  ritenendo che la scelta proposta non garantisca il paese ed i cittadini, il gruppo consiliare CHIANCIANO RIPARTE esprime il proprio voto CONTRARIO.